articolo Riciclo Il mondo del riciclo
Autunno, un cambio di guardaroba …con brio freccelunedì 30 settembre 2013

Con l’arrivo dell’autunno si presenta anche l’incombenza di cambiare il guardaroba. Questo lavoro, per alcuni stressante, può trasformarsi in un appuntamento piacevole: perché riporta un ordine visivo nell’armadio e permette di alleggerirlo in vista dell’inverno. Basterà decidere prima qual è l’obiettivo e pensare positivo. Se abbiamo cercato di fare un buon lavoro negli anni precedenti lo ritroveremo fatto, se è il nostro primo cambio tanto meglio, ci sarà un po’ di entusiasmo in più.

Un buon metodo, se dobbiamo spostare fisicamente le cose estive da un armadio e portare quelle invernali, è tirare fuori solo vestiario diviso per categorie: prima tutte le giacche, poi tutti i pantaloni, le gonne, etc. Le varie categorie di abbigliamento andranno vagliate attentamente avendo l’accortezza di togliere:
  • le cose rovinate e inservibili (da tenere solo se ci sono stoffe riciclabili per cuscini, applicazioni, tendine, semmai avessimo il pallino del cucito, o stoffe riutilizzabili per lo spolvero);
  • le cose che non abbiamo messo nella stagione appena finita e, talvolta, nemmeno nella precedente (perché completamente superati il taglio e il tessuto, per questioni di taglia, etc.);
  • i capi che non ci rappresentano più (cose che abbiamo davvero da troppi anni, o perché abbiamo cambiato lavoro, etc.).
I capi compresi nelle ultime due categorie, nel caso fossero in buone condizioni, come spesso accade, e perfettamente puliti, possono essere accantonati in borse destinate alla donazione ad associazioni non-profit per scopi benefici (ciò che a noi appare superato può essere molto utile altrove). Fatto lo scambio fra due ipotetici armadi distanti fra loro, riappenderemo tutto bene in vista (messe via le cose inutili, lo spazio dovrebbe essere aumentato), appendendo prima cappotti e giacche lunghe, poi piumini e giacche sportive, giacche tailleur o abiti spezzati, camicette, gonne, pantaloni, etc.

Alcuni scomparti specifici si potranno creare per riporre borse, cinte, cappelli, sciarpe, guanti, calze, calzettoni, cercando di lasciare tutto ‘a vista’ così da poter prendere facilmente ciò che ci occorre uscendo, senza dover tenere cumuli di soprabiti e accessori sparsi in tutta casa perché ‘nell’armadio non si trova mai niente’. A questo scopo potranno tornarci utili scatole da guardaroba di varie misure, con o senza coperchio, o semplici scatole da scarpe/di recupero che avremo rivestito, se abbiamo tempo, con carte adesive di nostro gusto: un lavoro ben fatto può anche essere esteticamente gradevole, ma se non possiamo dedicargli troppo tempo l’importante è che sia funzionale.

Sia tra i capi riposti per la stagione passata che fra quelli in uso, sarà bene inserire qualche carta profumata da cassetto che darà sempre un tocco gradevole all’armadio e alle cose riposte e terrà lontane le tarme; lo stesso risultato si può ottenere con la gradevolissima lavanda essiccata con la quale si possono creare tanti sacchetti di stoffa colorata (qui i ritagli messi da parte torneranno utili). Ogni cambio che si rispetti dovrebbe essere preceduto da una spolverata ai ripiani dell’armadio perché anche gli abiti stipati in un ambiente chiuso producono polvere.

A questo punto: se alla fine dello scorso inverno non avevate provveduto alla ripulitura di cappotti e piumini e a rinfrescare i capi più utilizzati ma non direttamente a contatto con la pelle (che, di solito, indossati a rotazione è difficile che si sporchino seriamente), potrete organizzarvi in proposito. Pulendo le stoffe più delicate in lavatrice, con lavaggi ecologici casalinghi a bassa temperatura e portando in tintoria i capi che hanno bisogno di lavaggio a secco. Potrete anche decidere se impostare i vostri vestiti per colore e abbinamento, nel caso abbiate bisogno di abiti formali durante tutta la settimana lavorativa, e in questa fase verificare cosa c’è di più attuale nel vostro guardaroba e come, invece, vivacizzare un vestito troppo classico: con un accessorio, una nuova maglia sottogiacca, un particolare modello di calzature.

I vestiti che non intendete più utilizzare, oltre che donarli ad associazioni non-profit, potrete in parte renderli protagonisti di un pomeriggio di baratto con amici e conoscenti che inviterete a venire con i loro migliori capi inutilizzati per metterli a disposizione degli altri partecipanti. Basterà prevedere un angolo con grucce ed un tavolo per mettere tutta la merce in esposizione. Fra un caffè e un tè potrete fare utili baratti di vestiario e accessori, per grandi e bambini, trovando magari qualcosa di simpatico come foste andati in giro per mercatini. Visto così il cambio del guardaroba si trasforma da ‘lavoro stressante’ in un momento d’incontro e scambio di idee.
©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Serena  Grizi - vedi tutti gli articoli di Serena  Grizi



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Con l’arrivo dell’autunno si presenta anche l’incombenza di cambiare il guardaroba. Questo lavoro, per alcuni stressante, può trasformarsi in un appuntamento piacevole: perché riporta un ordine visivo nell’armadio e permette di alleggerirlo in vista dell’inverno. Basterà decidere prima qual è l’obiettivo e pensare positivo. Se abbiamo cercato di fare un buon lavoro negli anni precedenti lo ritroveremo fatto, se è il nostro primo cambio tanto meglio, ci sarà un po’ di entusiasmo in più.

Un buon metodo, se dobbiamo spostare fisicamente le cose estive da un armadio e portare quelle invernali, è tirare fuori solo vestiario diviso per categorie: prima tutte le giacche, poi tutti i pantaloni, le gonne, etc. Le varie categorie di abbigliamento andranno vagliate attentamente avendo l’accortezza di togliere:
  • le cose rovinate e inservibili (da tenere solo se ci sono stoffe riciclabili per cuscini, applicazioni, tendine, semmai avessimo il pallino del cucito, o stoffe riutilizzabili per lo spolvero);
  • le cose che non abbiamo messo nella stagione appena finita e, talvolta, nemmeno nella precedente (perché completamente superati il taglio e il tessuto, per questioni di taglia, etc.);
  • i capi che non ci rappresentano più (cose che abbiamo davvero da troppi anni, o perché abbiamo cambiato lavoro, etc.).
I capi compresi nelle ultime due categorie, nel caso fossero in buone condizioni, come spesso accade, e perfettamente puliti, possono essere accantonati in borse destinate alla donazione ad associazioni non-profit per scopi benefici (ciò che a noi appare superato può essere molto utile altrove). Fatto lo scambio fra due ipotetici armadi distanti fra loro, riappenderemo tutto bene in vista (messe via le cose inutili, lo spazio dovrebbe essere aumentato), appendendo prima cappotti e giacche lunghe, poi piumini e giacche sportive, giacche tailleur o abiti spezzati, camicette, gonne, pantaloni, etc.

Alcuni scomparti specifici si potranno creare per riporre borse, cinte, cappelli, sciarpe, guanti, calze, calzettoni, cercando di lasciare tutto ‘a vista’ così da poter prendere facilmente ciò che ci occorre uscendo, senza dover tenere cumuli di soprabiti e accessori sparsi in tutta casa perché ‘nell’armadio non si trova mai niente’. A questo scopo potranno tornarci utili scatole da guardaroba di varie misure, con o senza coperchio, o semplici scatole da scarpe/di recupero che avremo rivestito, se abbiamo tempo, con carte adesive di nostro gusto: un lavoro ben fatto può anche essere esteticamente gradevole, ma se non possiamo dedicargli troppo tempo l’importante è che sia funzionale.

Sia tra i capi riposti per la stagione passata che fra quelli in uso, sarà bene inserire qualche carta profumata da cassetto che darà sempre un tocco gradevole all’armadio e alle cose riposte e terrà lontane le tarme; lo stesso risultato si può ottenere con la gradevolissima lavanda essiccata con la quale si possono creare tanti sacchetti di stoffa colorata (qui i ritagli messi da parte torneranno utili). Ogni cambio che si rispetti dovrebbe essere preceduto da una spolverata ai ripiani dell’armadio perché anche gli abiti stipati in un ambiente chiuso producono polvere.

A questo punto: se alla fine dello scorso inverno non avevate provveduto alla ripulitura di cappotti e piumini e a rinfrescare i capi più utilizzati ma non direttamente a contatto con la pelle (che, di solito, indossati a rotazione è difficile che si sporchino seriamente), potrete organizzarvi in proposito. Pulendo le stoffe più delicate in lavatrice, con lavaggi ecologici casalinghi a bassa temperatura e portando in tintoria i capi che hanno bisogno di lavaggio a secco. Potrete anche decidere se impostare i vostri vestiti per colore e abbinamento, nel caso abbiate bisogno di abiti formali durante tutta la settimana lavorativa, e in questa fase verificare cosa c’è di più attuale nel vostro guardaroba e come, invece, vivacizzare un vestito troppo classico: con un accessorio, una nuova maglia sottogiacca, un particolare modello di calzature.

I vestiti che non intendete più utilizzare, oltre che donarli ad associazioni non-profit, potrete in parte renderli protagonisti di un pomeriggio di baratto con amici e conoscenti che inviterete a venire con i loro migliori capi inutilizzati per metterli a disposizione degli altri partecipanti. Basterà prevedere un angolo con grucce ed un tavolo per mettere tutta la merce in esposizione. Fra un caffè e un tè potrete fare utili baratti di vestiario e accessori, per grandi e bambini, trovando magari qualcosa di simpatico come foste andati in giro per mercatini. Visto così il cambio del guardaroba si trasforma da ‘lavoro stressante’ in un momento d’incontro e scambio di idee.
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